Ondate di caldo e lavoro: decalogo per la prevenzione delle patologie da calore nei luoghi di lavoro
Il cambiamento climatico e nella fattispecie l'innalzamento delle temperature è un tema fondamentale per la ricerca in ambito occupazionale di soluzioni idonee alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. E' ormai inconfutabile la correlazione e la connessione fra rischio di infortunio sul lavoro associato all'esposizione a temperature estreme.
La valutazione del rischio da calore, che come è noto rientra nell'ambito della valutazione dei rischi (di cui all'art. 28 del D. lgs. 81/2008, richiede l'individuazione e l'adozione, da parte del datore di lavoro, di idonee misure di prevenzione e protezione
Le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°C), che rendono difficoltoso lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l'utilizzo di materiali e lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono determinare un rischio da stress termico per i lavoratori che esercitano la loro attività all'esterno, in condizioni di caldo eccessivo. Le elevate temperature, infatti, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando, di conseguenza, il rischio di infortuni.
LAVORI PARTICOLARMENTE A RISCHIO
Tutti i lavoratori che svolgono attività all'aperto, in orari di lavoro che spesso comprendono le ore più calde della giornata ad elevato rischio di stress termico (fascia oraria 14:00 - 17:00).
I settori lavorativi più esposti sono:
- Agricoltura (comprese serre e trasformazione/spedizione prodotti agricoli), silvicoltura e pesca
- Costruzioni e assimilati
- Elettricità, gas, acqua, carburanti
- Industrie all'aperto
- Trasporti
- Attività manutentive e del verde
- Attività all'aperto in generale
PATOLOGIE LEGATE ALLE ALTE TEMPERATURE
CRAMPI DA CALORE
Sono dolori muscolari causati dalla perdita di sali e liquidi corporei durante la sudorazione.
Cosa fare: i lavoratori con crampi da calore dovrebbero interrompere l'attività e reintegrare i sali minerali persi consumando integratori salini ed eventualmente essere reidratati con una soluzione fisiologica per via orale o endovenosa. È utile massaggiare i muscoli colpiti dal crampo per ridurre il dolore. Se dopo un'ora di riposo il dolore non passa, contattare il medico competente.
DERMATITE DA SUDORE
È il problema più comune negli ambienti di lavoro caldi. È causata dalla macerazione cutanea indotta dalla eccessiva presenza di sudore. La pelle si presenta arrossata, pruriginosa e ricoperta da piccole vescicole. L'eruzione cutanea può comparire sul collo, sulla parte superiore del torace, sull'inguine, sotto il seno e sulle pieghe del gomito.
Cosa fare: il miglior trattamento consiste nello spostarsi in un ambiente di lavoro più fresco e meno umido. L'area dell'eruzione cutanea deve essere mantenuta asciutta. Eventualmente può essere applicato del talco sull'area colpita per diminuire il fastidio e consigliare l'invio al medico curante per una eventuale terapia farmacologica.
SQUILIBRI IDROSALINI
Conseguenti a profuse perdite idriche, in genere dovute a sudorazione e a iperventilazione, in assenza di adeguato reintegro di acqua. Successivamente si instaura un deficit sodico dovuto ad inadeguato ripristino del sodio perso con il sudore. I segni e sintomi della disidratazione sono riportati in Tabella1.
Cosa fare: stimolare subito il lavoratore a bere in abbondanza. In caso di forte sudorazione, reintrodurre insieme ai liquidi anche i sali minerali persi con uno snack e/o integratori. Se i sintomi non migliorano contattare il medico competente e in caso di sintomi gravi allertare il 118 o NUE 112.
SINCOPE DOVUTA A CALORE
Consegue ad un'eccessiva vasodilatazione, con stasi venosa periferica, ipotensione e insufficiente flusso sanguigno cerebrale, e si manifesta con una perdita di coscienza preceduta da pallore, stordimento e vertigini. Può esserci ipertermia fino a 39°C, ma senza abolizione della sudorazione né agitazione motoria.
Cosa fare: in caso di collasso da calore è necessario allertare il 118 o NUE 112, nel frattempo è bene porre l'infortunato in posizione antishock (sdraiato supino sollevandogli le gambe), coprirlo e vigilare costantemente le funzioni vitali.
ESAURIMENTO o STRESS DA CALORE
È caratterizzato da un esaurimento della capacità di adattamento (del cuore e del sistema termoregolatorio), specie in soggetti non acclimatati sottoposti a sforzi fisici intensi. I segni e i sintomi di esaurimento da calore sono riportati in Tabella 1.
Cosa fare: far spostare il lavoratore in un luogo fresco e, se non è presente nausea, incoraggiarlo a bere acqua fresca con sorsi brevi ma frequenti, ad alleggerire l'abbigliamento e a raffreddare con acqua fredda testa, collo, viso e arti. I lavoratori con segni o sintomi di esaurimento da calore dovrebbero essere portati all'osservazione del medico o al pronto soccorso per la valutazione e il trattamento. Se i sintomi peggiorano, deve essere allertato il 118 o NUE 112. Qualcuno deve sempre rimanere con il lavoratore fino all'arrivo dei soccorsi.
COLPO DI CALORE
Si verifica se lo stress da calore non è trattato tempestivamente, quando il centro di termoregolazione dell'organismo è gravemente compromesso dall'esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C). Si tratta di un'emergenza medica che può provocare danni agli organi interni e nei casi più gravi la morte. I segni e sintomi del colpo di calore sono riportati in Tabella 1.
Cosa fare: se un lavoratore mostra i segni di un possibile colpo di calore, è necessario chiamare immediatamente il 118 o il NUE 112. Fino all'arrivo dei soccorsi è importante spostare il lavoratore in un'area fresca e ombreggiata e rimuovere quanti più indumenti possibile, bagnare il lavoratore con acqua fresca, o applicare asciugamani imbevuti d'acqua fresca su testa, collo, viso e arti e far circolare l'aria per accelerare il raffreddamento.
IDENTIFICAZIONE
DEI PERICOLI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
L'identificazione dei pericoli implica il riconoscimento dei rischi legati al caldo e delle patologie da calore dovute agli effetti di alte temperature, elevata umidità, dell'esposizione al sole o ad altre fonti di calore, alle esigenze lavorative, agli indumenti di lavoro, ai dispositivi di protezione individuale (DPI) e a fattori di rischio personali.
Gli strumenti di identificazione includono l'utilizzo di piattaforme previsionali di allerta da caldo specifiche per i lavoratori in grado di fornire previsioni personalizzate sulla base dell'attività fisica svolta dal lavoratore e dell'ambiente di lavoro (es. esposizione al sole o in zone d'ombra).
Anche nel caso di appalto di lavorazioni i committenti sono responsabili del rispetto delle norme per la prevenzione e protezione della salute e sicurezza dei lavoratori, tenendo conto anche del rischio associato al caldo, con particolare riferimento agli interventi di primo soccorso.
PIANIFICAZIONE E RISPOSTA ALLE EMERGENZE
Prima dell'esposizione dei
lavoratori al calore (all'aperto o al chiuso) è importante sviluppare con la
collaborazione del Medico Competente e del R.S.P.P. un piano di sorveglianza
per il monitoraggio dei segni e dei sintomi delle patologie da calore e di
risposta alle emergenze, per favorire precocemente la diagnosi e il
trattamento. Il piano deve includere informazioni su cosa fare quando qualcuno
mostra i segni delle patologie da calore, come contattare i soccorsi, quali
misure di primo soccorso attuare in attesa dell'arrivo dei soccorsi.
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